lunedì 10 dicembre 2012

Dubbi amletici dello studente medio...

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Cosa sarà della mia vita chi lo sa? Troverò mai un lavoro con un contratto che mi permetta di fare progetti futuri? Quello che sto studiando mi servirà davvero? Perché non si vedono i due liocorni? Dubbi che mi attanagliano lo stomaco giorno e notte e che nonostante ciò non calmano la mia fame bruta da studente/lavoratore in crisi. 

Non so voi ma io mi faccio spesso ste domande e non ho mai un grillo parlante che mi suggerisca una risposta valida. Intanto gli anni passano, la lettera per Hogwarts probabilmente non arriverà mai e io valuto sempre più la possibilità di andare in un altro stato che valorizzi davvero i giovani, anche Narnia non sarebbe male ma il mio armadio non nasconde nessun magico portale. Ahimè l'ho comprato all'Ikea e non potevo aspettarmi grandi cose o forse è perché l'ho montato male? Altro dubbio amletico. 



Faccio spesso domande sulla mia pagina agli studenti in crisi "Dopo la triennale master o specialistica?" "Che lavoro vorreste fare?" "Qual è la laurea che assicura maggiori possibilità di lavoro?" e mi rendo sempre più conto che in fondo siamo tutti confusi. Apparteniamo alla generazione del "Checcazzodevofaredellamiavita" abbiamo facebook per condividere, twitter per farci seguire, youtube per farci guardare e instagram per far vedere che sappiamo cucinare, ma per il resto? Nulla più totale. 

Probabilmente ai giovani nelle epoche passate non andava meglio, guerre, malattie e cazzi e mazzi. Chissà... come direbbe Dart Fener dopo l'acquisizione della Disney "CHE NE SARA' DI NOI??". E dopo questa breve riflessione che non rileggerò (quindi scusate eventuali errori) mi godo un po' di sana pizza rustica spinaci e ricotta. Ciao studenti! PS non caricherò le foto della pizza rustica che ho fatto su instagram perché sono impegnato a mangiarla!



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martedì 23 ottobre 2012

I giovani a volte rischiano di essere troppo "CHOOSY"

Salve a tutti, fan e non fan, studenti e non studenti, popolo della rete sconfinato che si diletta a leggere le mie corbellerie. Volevo trattare oggi, un argomento particolare, più serio del solito, ma sempre in chiave ironica ma al tempo stesso critica. Mi riferisco alle dichiarazioni del Ministro Fornero di ieri sui giovani, "Appena usciti da scuola, non siano troppo CHOOSY, troppo pignoli", in sostanza si accontentino di quello che trovano.

Cosa dire? Ha ragione o torto la cara Fornero? A mio parere un po' di torto c'è, sostanzialmente perché, personalmente, non accetto una "critica" del genere da un Ministro, con una vita agiata, i cui figli sicuramente dormono sonni tranquilli (e ottengono posti di lavoro in modo decisamente rapido, ma questo è un altro discorso). Ho studiato economia, nel bene, nel male e nel cazzeggio. Non sono uno studente modello, ma neanche uno scalda sedia, non sono un figlio di papà e da un anno mi mantengo da solo, facendo lavori vari, senza essere CHOOSY e con la consapevolezza che, se i lavori che posso fare restano questi, difficilmente in futuro riuscirò a pagare le rate di un mutuo o a permettermi una macchina mia. Sono laureato in economia, lavoro, e studio per la specialistica nei ritagli di tempo. Io sono stato fortunato, un lavoro l'ho trovato, riesco a mangiare e a mettere qualcosa da parte, lo stesso non posso dire di tanti miei amici:

-R. amico da anni, cerca lavoro da mesi, ha lavorato per un anno con una nota catena di distribuzione di prodotti ludici. Faceva bene il suo lavoro, ma dopo un anno, bisogna assumere a tempo indeterminato, troppo costoso nel periodo in cui viviamo. Il mio amico R. è stato licenziato. NON E' CHOOSY.

-A. altro mio amico, specializzato tecnico del suono, all'inizio faceva un po' di "mosse", dopo due mesi di disperata ricerca di lavoro si è dovuto adeguare, adesso accetterebbe quasi di tutto. Attualmente ha trovato impiego come stagista presso un tearo. Lo pagano 0 euro, niente buoni pasto, otto ore al giorno. Non gli danno neanche caffè e cornetto. NON E' CHOOSY.

-F. mia amica, laureata con ottimi voti, in una famosa università privata italiana, 5 anni giusti giusti di giurisprudenza. Da due anni, cerca lavoro, non l'assume nessuno, è "troppo" preparata, costa troppo. Ci rendiamo conto? Siamo arrivati a questo. Ad essere "Troppo" preparati, e ci dicevano : Studiate... NON E' CHOOSY.

Questi sono solo alcuni dei casi. E' chiaro che di contro, esistono tante realtà, in cui c'è gente pigra e senza arte né parte, che non si vuole accontentare. Sintetizzando il mio pensiero, ci sono gli scansafatiche, ma a mio parere, in questo periodo, la maggior parte dei giovani sono "in crisi", perché non riescono a trovare lavoro neanche come spazzacamini. Mi rendo del resto conto che, magari quelli dichiarazioni erano riferite ai soli giovani "Schizzinosi", quella piccola minoranza, in tal caso, quello che mi aspetto è un contributo più concreto, un cercare di stimolare i giovani e non puntare il dito.






martedì 2 ottobre 2012

Il tragico inizio delle lezioni: Che la forza sia con noi.

Siamo arrivati ad Ottobre, le nuvole ricoprono il cielo, si da l'addio alle maniche corte e si conclude la tanto temuta sessione di Settembre. Decine di centinaia di chilogrammi di studenti abbandonano le case calde per affrontare i duri viaggi : Casa - Università (o scuola per i super teen).
Svegliarsi presto la mattina, spendere una fortuna alle macchinette del caffè di facoltà, cercare di restare svegli, sono solo alcuni dei problemi che attanagliano lo studente medio. "Il corso X è stato posticipato di 2 settimane", grazie, grazie davvero, ma dirlo prima? Dirlo anche la sera prima, magari mi risparmio un'avventura fra mezzi di trasporto e gente pazza. Oppure il classico intramontabile: "Il professore è assente, non ci sarà lezione". Evviva, mi sono svegliato presto anche oggi senza un valido motivo.

Poi ci sono le matricole (FUGGITE SCIOCCHI), che muovono i primi passetti nell'università, tutti confusi e spaventati, tutti speranzosi... tutta questa euforia si conclude inesorabilmente all'incirca alla seconda settimana di lezione, a patto che si seguano le lezioni. Che dire poi dei compagni caduti? Spendiamo una parola anche per loro, validi combattenti, distrutti dallo studio che si sono messi a fare i mestieri più disparati: "Eh ragazzi, quest'anno non sarò dei vostri, l'università non fa per me e ho trovato lavoro come accarezzatore di doghe in legno. Mi pagano bene.". Ci mancherete.

Che voi siate matricole, studenti al secondo anno, quasi laureati o veterani fuori corso non potete sfuggire alle lezioni, che abbia inizio l'anno accademico e che la forza sia con noi.

domenica 30 settembre 2012

La polvere in eccesso nelle camere degli studenti.

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La polvere dura, se non usi swiffer che la cattura.
Un argomento forte. Di grande attualità. Che attanaglia i giovani, e non solo, peggio della disoccupazione. La polvere in eccesso. Sappiamo tutti, quanto sia difficile per uno studente trovare tempo, tempo per mangiare, tempo per dormire, tempo per asciugarsi il naso (è una battuta squallidogeniale), tempo per studiare eventualmente.

Il tempo per pulire però, è sempre più difficile da trovare. In merito abbiamo due correnti di pensiero studentesche:

La scuola dello studente curato: Questa corrente di pensiero, originaria del filosofo Mastro Lindo, sostiene che una stanza ordinata e pulita sia un habitat ottimo per lo studio. L'ordine porta lo studente a reperire con facilità testi, appunti, slide, lamette per tagliarsi le vene. Inoltre la pulizia è sintomo di disciplina e volontà, probabilmente utilizzabile anche con lo studio. Indi per cui questa corrente di pensiero sostiene che la pulizia è requisito necessario e sufficiente affinché uno studente ottenga buoni voti.




La scuola dello studente barbone sporcaccione pigrone: E' attualmente la scuola di pensiero più diffusa e apprezzata dalla dottrina. Recita l'art 3029 della costituzione dello studente: "Ad uno studente universitario, non può essere richiesto sforzo alcuno per la pulizia della sua stanza", è quindi nei nostri diritti essere un po' svogliati. Del resto quali sono i giorni in cui è possibile pulire? Il sabato e la domenica, il sabato però è dedicato al cazzeggio, a facebook, ai caffè fuori e alla vodka. La domenica invece, come giorno seguente al sabato e come anti Lunedì è un giorno triste, in cui fare le pulizie vuol dire cadere in un baratro di depressione senza fine, che neanche gli uccellini di Cenerentola potrebbero risollevare.


Appare Zubat selvatico mentre cerchi di studiare.
A ogni studente è data libertà comunque di scegliere la corrente di pensiero che più reputa adeguata alla sua situazione. E' palese che in un periodo d'esami, soprattutto gli studenti fuori sede, sono impossibilitati dal far propria la prima corrente e arrendersi alla seconda.
Conclusione, possiamo decidere di pulire la stanza quando vogliamo, una volta a settimana, una volta al mese, una volta all'anno. Ma non possiamo lamentarci se poi ci troviamo degli Zubat selvatici o animali del sottobosco simili a quelli del cartone "Le avventure del bosco piccolo". -->

sabato 29 settembre 2012

La triste storia degli studenti fuori sede parte 1

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Ogni anno, dall'alba dei tempi, da quando un uomo sapiens sapiens inventò l'università, esistono i fuori sede. I fuori sede, per chi non lo sapesse, sono una razza particolare di studenti. Detti anche "Studentum nomadem" per i numerosi spostamenti a cui si deve sottoporre, lo studente fuori sede vive nel sacrificio più totale.

Si nutre principalmente di panini durante le lezioni, mangia di nascosto o con disinvoltura quando è a contatto con un altro gruppo di mammiferi fuori sede. Quando torna a casa ha davanti ha sé una situazione simile: deve pulire, lavare, stirare, studiare, mettere in ordine e quando ve ne fosse l'opportunità anche cucinare per poi mangiare. La scarsità di tempo e la sensata voglia di vivere un minimo di vita sociale spingono lo studente fuori sede a dedicarsi ai cosiddetti cibi spazzatura e/o cibi in scatola. 

Ricordiamo tra gli importantissimi il tonno, migliore e fedele amico del fuori sede, sempre lì ad aspettare nella sua scatoletta di latta, unto come non mai e decisamente ricco di proteine al punto da far gola persino a Bear Grylls. Del resto se si sceglie con accuratezza il tonno, esso potrà essere tagliato con un semplice e reperibilissimo (parola che non esiste) grissino.
Come se tutto questo non bastasse, a ostacolare il cammino dello studente fuori sede, c'è il lato economico. I soldi per un fuori sede medio, (così si escludono i figli dei vari Briatore) sono un'illusione ottica. Il suo portafoglio neanche esiste. Egli vive nella speranza di poter avere un reddito leggermente più alto di quello di un minatore di fine 1800.


Adesso che sapete queste prime sommarie verità, potete capire bene la tragicità della situazione. NON ABBANDONATE UN FUORI SEDE. Lui non abbandonerebbe, e doveste vederne uno, per caso, accasciato a terra per strada, con una bottiglia di pessimo vino al fianco, sappiatelo, è perché cerca di dimenticare il sapore del tonno.












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giovedì 2 agosto 2012

Tentativi di studio estivo miseramente falliti per via del caldo


Studio caldo e disperato

Mi sento un po' Heidi quando va a Francoforte e si sente mancar l'aria. Mi sono goduto a stento una settimanella di vacanza e già devo pensare a Settembre, con la follia omicida che mi causa. Che poi, neanche sono partito per le vacanze vere, ho fatto 2 miseri giorni di mare e sono bianco come una mozzarella o come un vampiro, o come le mozzarelle dei vampiri! (probabilmente i vampiri non mangiano mozzarelle quindi sto semplicemente delirando). A Settembre dovrei partire con la specialistica, probabili test d'ingresso e in più ricominciare col lavoro (e devo dire anche grazie di poter lavorare visto il periodo in cui viviamo). Sarà molto, ma molto dura. Nel frattempo mi godo questi ultimi giorni di cazzeggio totale che spendo guardando film a ripetizione, la serie tv Boris soprattutto, uscendo con gli amici e dormendo come un bradipo sfaticato. Saluto tutti gli studenti in crisi che continuano a seguirmi nei miei stati di follia e cazzate su facebook e auguro a tutti delle grandiose vacanze. Delle vacanze da 30 e lode insomma:)


domenica 29 gennaio 2012

La differenza tra me e il professore- Tiziano Farro




La differenza tra me e il professore
Non l’ho capita fino in fondo veramente bene
Ma perché
Uno guadagna millemila euro al mese
Ma perché
E’  un'esagerazione.

Io mi perdo negli appunti nelle slide, tu no
E temo il tuo scritto e l'orale
Ma tu no.
Me e te, è così chiaro
Sembra difficile.

Il tuo esame
Mi fa perdere il sonno, sempre
Mi fa capire che è evidente

La differenza tra me e il professore
Poi mi chiedi "hai studiato?"
E il tuo sorriso accende i tormenti e le domande
A stare bene, a stare male, a torturarmi, mi chiedo ma perchè.

La differenza tra me e il professore
Tu come stai? Bene. Io come sto? Male
Me perché
Uno sorride di com’è, l’altro  studia giorno e notte
E penso sia un orrore.

Io dormo poche ore un po' di streaming e mi rovino
Tu hai un maserati, una villa e bevi vino
Me perché, elementare
Da volere andare via.

Il tuo esame
Mi fa perdere il sonno, sempre
Mi fa capire che è evidente
La differenza tra me e te.
Poi mi chiedi "Hai studiato?"
E il tuo sorriso accende i tormenti e le domande
A stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perchè.

E se la media ogni tanto si alzasse
L’inutilità di queste insicurezze
Mi laureerei
Ma se un bel giorno affacciandomi alla classe
Tutta la lezione fosse già finita
Io verrei da te.

Poi mi chiedi come sto
E il tuo sorriso accende i tormenti e le domande
A stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perchè.

La differenza tra me e il professore
Tu come stai? Bene. Io come sto? Male
Ma perché
Uno sorride di com’è, l’altro non dorme ma perché
E penso sia bruttissimo
E penso sia bruttissimo