lunedì 5 settembre 2011

Meglio la laurea o una sana vita tra i monti?

Anni e anni di duro lavoro, di notti girandosi e rigirandosi nel letto alla ricerca di pace, di sacrifici economici e non e di tanto tanto ancora. La carriera universitaria è dura, richiede impegno e fatica, volontà e anche una bella dosa della buon vecchia "botta di culo".
"Ma dopo? Dopo troverò lavoro vero?" E' questo che pensa l'universitario medio mentre si guarda allo specchio imbottito di caffè fino ad esplodere.
Un tempo probabilmente le speranze abbondavano, era facile trovare la giusta motivazione per mettersi sui libri poiché sicuramente con il famoso "pezzo di carta" si poteva fare molto di più. Si poteva diventare dottori, commercialisti, ingegneri e avvocati con molta meno fatica.
Oggi effettivamente la laurea senza una discreta fortuna e una bella dose di talento non serve a niente, bisogna cercare lavoro, girare i vari siti internet e le varie agenzie interinali:
-Guardi lei ha un ottimo curriculum le faremo sapere-
oppure:
-Si va bene lei è laureato ma noi cerchiamo qualcuno con esperienza, non importa se sia un essere umano, un puffo o un arbusto, l'importante è che abbia "esperienza"-
Cara signorina ma se tutti richiedete l'esperienza per lavorare io come faccio ad iniziare?
Insomma l'università ti forma, ti da un impronta importante, ti fa capire tante cose ma è davvero così utile?
A voi l'ardua sentenza

5 commenti:

  1. Già, la motivazione è dura da trovare... Sacrifici su sacrifici per non sapere se mai troveremo un lavoro! Io studio oramai per cultura personale e, se mi darà lavoro, bene altrimenti mi arrangierò...Mah!

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  2. In effetti è una cosa improbabile: o studi o fai esperienza. Se fai esperienza non hai qualifica, ma se hai una qualifica non hai esperienza. Quando vai a sbattere in faccia una qualifica ti richiedono esperienza. E adesso come la mettiamo?

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  3. Considerare la laurea come mero strumento di mobilità sociale è secondo me un enorme errore, lo stesso errore che fanno le persone che valutano il posto di lavoro in base alle ore di lavoro, allo stipendio guadagnato e alla comodità del posto fisso.

    La verità è che bisogna coltivare le proprie capacità molto prima di arrivare al traguardo "pezzo di carta", cominciare a rapportarsi con il mondo del lavoro prima (in che modo posso sviluppare le mie capacità per essere utile? Di quello che studio cosa devo selezionare, come posso metterlo in pratica?), e non usare la laurea come scudo e pretesa.

    La laurea non la prescrive il medico, ed è logico che se il mercato del lavoro si satura c'è bisogno di grandi capacità per competere con la concorrenza. C'è un enorme bisogno di camerieri, giardineri, carpentieri, sarti.
    Hai voglia e quanto lavoro!

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  4. Mi trovo nella stessa identica situazione... Con un bellissimo pezzo di carta in mano, con la votazione massima e tutti che mi "rimbalzano" per mancanza di esperienza. Sono d'accordo con armandyno che dice che bisogna cominciare a rapportarsi con il mondo del lavoro prima di completare gli studi, ma è anche difficile trovare chi ti dà la possibilità di iniziare senza una laurea in mano... è un serpente che si morde la coda e chi ne fa le spese, come sempre... siamo noi.

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  5. Mi convinco sempre più che il ritorno alla natura sia il mio futuro....laurea in tasca, seconda tesi iniziata dopo tanta tanta fatica - destreggiandomi tra mille lavori e centinaia di km - ma nessuna motivazione reale per continuare a donare anima e corpo alla storia dell'arte!!!! Quando ti accorgi che chi ti sta vicino e va avanti per inerzia, arriva dove tu non osi nemmeno sperare....beh allora ti vien voglia di mollare tutto e dire: BASTA!!!!!!!!!!

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